ARGENTO COLLOIDALE VIVO
TRACCE D’ARGENTO NELLA STORIA DEL TEMPO…
– L’argento era usato per scopi curativi e per il trattamento di malattie fin dal 4000 a.C. in Persia. Si collocava acqua in vasi d’argento. Testimonianze anche per il mondo ellenico per l’impero babilonese, civiltà perfettamente consapevoli della capacità antisettica dell’argento
– I Romani riportano l’uso di composti di argento per trattamento medico.
Anche nella Roma antica si ponevano monete d’argento nell’acqua da purificare per uso potabile.
– Nel Medioevo si poneva una moneta in argento sulle ferite.
– In India è una pratica in uso ancora oggi nella medicina ayurvedica
– In molte civiltà si usava mettere una moneta di argento nel latte o nello yogurt per prolungarne la freschezza
– Mangiare con posate d’argento e utilizzare stoviglie fatte di questo metallo nobile,
preveniva le infezioni alimentari dovute alle endemìe del luogo.
– Ovviamente questo divenne poi privilegio della sola classe nobiliare, dato il costo del metallo..
Da qui derivò l’appellativo “nobili di sangue blu”, poiché l’Argiria, la sindrome da accumulo di nitrati d’argento nel sangue,
era divenuto un segno distintivo delle classi elitarie, come il loro pallore azzurrognolo.
– Non più tardi del 1930, il nitrato d’argento (e la forma proteinata) è stato utilizzato di routine negli ospedali americani agli occhi
dei neonati come protezione contro la cecità nel caso in cui la madre aveva contratto una malattia venerea, ed è ancora
oggi utilizzato con frequenza in molti Paesi. Chi ha figli lo sa: buono anche per le affezioni alle aeree superiori!
– È del marzo 1978 il numero di Science Digest dove un articolo “Silver, Our Mightiest Germ Fighter”, afferma che oltre la metà
delle compagnie aeree di tutto il mondo utilizzavano filtri per l’acqua in argento come metodo per proteggere
i passeggeri da malattie a trasmissione idrica, tra cui la British Airways, Lufthansa e Air France.
– Dopo aver esaminato 23 diversi sistemi di depurazione dell’acqua, la NASA ha scelto un sistema a base di colloidi d’argento
per lo Space Shuttle (e ancora oggi). Il Giappone utilizza depuratori d’aria che funzionano con filtraggio ad argento colloidale.
– La FORMA COLLOIDALE. All’inizio del 20° secolo, gli scienziati hanno scoperto che i fluidi più importanti del corpo
(sia nel sangue che nei fluidi linfatici) sono colloidali in natura, particelle ultrafini in sospensione!
Oggi, ma già da molto tempo, l’Argento può essere quindi utilizzato in forma COLLOIDALE, e non più a mezzo di sali nitrati, scongiurando ogni pericolo di assorbimento ed accumulo per l’organismo, anche in virtù della bassissima concentrazione
ritenuta già ampiamente efficace, circa 10 p.p.m.. Si scoprì in seguito che il successo dipendeva moltissimo anche dalla
dimensione dei colloidi e dall’assegnazione alle particelle di una carica elettrica. Siamo intorno agli anni ’20 (c’è un fiume di studi
ed enunciati che è possibile leggere di cui molti applicati alla ricerca della migliore soluzione elettrolitica risalenti a quell’epoca).
Poi arrivò la Penicillina….e di un elemento naturale, quindi non brevettabile e non lucrativo, non si sentì più parlare, FINO AD OGGI! E tenete conto che l’utilizzo contemporaneo di antibiotico e Argento Colloidale elettrolitico registra l’ANNICHILAZIONE DEL PRIMO!
COME FUNZIONA
Prima di tutto va prodotto con una cella elettrolitica.
I soli due ingredienti sono: argento purissimo certificato almeno 99,995% e acqua bi-distillata avente bassissima conduttanza. Da molto tempo è noto il meccanismo con il quale le particelle nanometriche e micrometriche dell’argento in sospensione sono in grado di “catalizzare” l’enzima che riveste gli organismi unicellulari, virus, batteri, protozoi e funghi uccidendoli velocemente.
Un buon AC dovrebbe contenere i cosiddetti clusters di atomi d’argento con dimensioni diverse sopratutto al di sotto del micron e il potenziale elettrico più elevato possibile. Il colloide per definizione è un metallo in sospensione isolata in acqua, significa che non si scioglie come il sale, ma rimane sospeso per reciproca repulsione, come tanti magnetini dello stesso segno. Questo atteggiamento è noto come “moto di Brown”. La concentrazione minima efficace è circa 2.5 PPM (parti per milione), in commercio si trova più diffusamente 10PPM ma anche a concentrazioni maggiori, 20, 50, 100PPM. Dal punto di vista della tossicità l’AC elettrolitico non risulta esserlo affatto né per l’uomo, né per gli animali per il semplice motivo che le cellule NON hanno l’enzima degli organismi unicellulari (miceti, virus e batteri).
L’uso veterinario sta prendendo molto piede e anche in agricoltura, diversi studi stanno promuovendo l’utilizzo dell’AC come pesticida ed anti-parassitario, con immaginabile beneficio e vantaggio per la salute pubblica. In commercio ci sono due tipi di AC elettrolitico: uno in forma ionica (in prevalenza ionica e meno metallica) e l’altro in forma metallica (in prevalenza metallica e meno ionica). Il dibattito se è meglio l’una o l’altra è aperto. Personalmente preferisco l’AC metallico. Si distinguono facilmente, quello ionico è trasparente e cristallino, il metallico invece presenta una leggera colorazione giallo/ambra. Nel frattempo è PRIORITARIO che ogni ricercatore indipendente e non incrementasse lo studio sull’utilizzo, l’efficacia l’applicabilità.
Alcuni primati su questo pianeta stanno tentando con ogni mezzo di legare l’argento a molecole chimiche brevettabili, in modo di poter monopolizzare l’Argento Colloidale e renderlo redditizio. Dato che la PUREZZA è l’elemento determinante per renderlo VIVO, assolutamente INNOCUO ed estremamente EFFICACE, vorrebbero controvertire questa verità giustificando l’innesto di molecole chimiche di qualunque sorta. In Norvegia ne hanno già proibito l’utilizzo e in alcune Regioni italiane hanno inviato circolari alle erboristerie ed alle parafarmacie per impedirne la commercializzazione.Sia CHIARO: l’Argento Colloidale Vivo è un diamante di Vita disponibile per TUTTI e il diritto alla Salute e la libertà di Scelta e di Cura devono diventare un MUST, in un’epoca nella quale la tossicità e l’inefficacia di protocolli farmaceutici venefici e dannosissimi per il nostro organismo sta riempiendo QUOTIDIANAMENTE le cronache dei giornali.
Da sempre usato sia per uso interno sia per uso esterno, oggi, un recente regolamento, non prevede l’uso interno. Per questo motivo tutti i prodotti a base di argento colloidale, per essere commercializzati in ” Italia”, devono riportare in etichetta solo la dicitura ” uso esterno”. I prodotti di VERO Argento Colloidale sono, purtroppo, i meno diffusi, anche a causa dell’elevata complessità di ottenimento e il conseguente elevato costo di produzione. Questi prodotti, sono di più difficile reperibilità, poiché la loro produzione prevede investimenti economici assai importanti, per le complesse apparecchiature necessarie.
QUALI CARATTERISTICHE DEVE AVERE IL “VERO ARGENTO COLLOIDALE”?
Nel VERO Argento Colloidale la maggior parte di contenuto è in forma di particelle di argento. Si ritiene che in genere debbano contenere almeno più del 50% di particelle argento, per essere considerati tali. In media in un range dal 50 all’80% di particelle. La restante parte percentuale (inferiore) sono ioni di argento. Per questo motivo, per essere considerato VERO ARGENTO COLLOIDALE, il prodotto nella sua concentrazione deve avere una componente maggiore di particelle e una componente minore di parte ionica.
In realtà quando si parla di “argento colloidale” il termine colloide significa particella. Le due principali caratteristiche per determinare i veri “colloidi” sono:
– La percentuale di particelle di argento;
– La superficie delle particelle.
Fra tutti i prodotti commercializzati come colloidali, solo i “VERI Colloidi” hanno la più alta misura di superficie della particella. Questa è una straordinaria caratteristica qualitativa poiché: “è la superficie della particella di argento che determina l’efficacia”. Infatti, più è piccola la particella, più ampia è la superficie totale in senso inversamente proporzionale. Le particelle nanometriche (nei migliori prodotti anche inferiori al nanometro), restano in sospensione senza la necessità di aggiungere proteine o altri additivi. La repulsione reciproca delle particelle create dalla carica detta “potenziale zeta”, manterrà le particelle uniformemente distribuite.
A causa dell’altissima concentrazione di particelle e della prevalenza rispetto ai semplici ioni (atomi privi di un elettrone) il VERO Argento Colloidale non può mai essere trasparente come l’acqua. Il VERO Argento Colloidale, con una sufficiente concentrazione di particelle (più del 50% rispetto alla parte ionica), normalmente non può trasparire come l’acqua, poiché le particelle di argento presenti, se pur piccolissime, bloccano il passaggio della luce e quindi rendono il liquido non trasparente ma ambrato, tendente al marrone (tipo il tè) o paglierino. A causa della concentrazione inferiore di ioni argento e data la prevalenza di particelle argento di piccole dimensioni, il “VERO argento colloidale” non causa ne può causare l’argiria ed è il più sicuro ed efficace, spesso anche fino a 1000 volte degli altri prodotti di altro tipo e genere.
L’ARGENTO VIVENTE
«L’argento colloidale è un rimedio universale e pressoché privo di effetti collaterali per la cura di numerose malattie. In molte pubblicazioni si è dimostrato che agisce contro i batteri (per esempio stafilococchi e streptococchi), i virus e i funghi (per esempio il saccaromiceto Candida albicans). Gli bastano pochi minuti per uccidere tutti questi agenti patogeni.
La cosa interessante è che di solito i batteri “utili” all’organismo umano presenti nell’intestino crasso vengono risparmiati, dato che l’argento colloidale viene riassorbito al più tardi nell’intestino tenue, per via ematica o linfatica. Tuttavia in alcuni casi è auspicabile che l’argento colloidale agisca nell’intestino crasso.
L’argento colloidale può essere usato anche nelle malattie le cui cause sono ignote o non del tutto conosciute. Nel frattempo ne sono stati descritti gli eccellenti effetti relativamente a parecchie centinaia di quadri clinici, con uno spettro d’azione enorme. Soprattutto all’inizio di questo secolo, la sua efficacia è stata studiata approfonditamente da numerosi scienziati di chiara fama che hanno pubblicato i risultati delle loro ricerche in riviste mediche prestigiose quali Lancet, Journal of the American Medical Association e British Medical Journal.
Dopo una lunga pausa durante la quale l’interesse per l’argento e per l’argento colloidale era fortemente scemato, da alcuni anni la ricerca in questo campo è tornata molto attiva. La scienza ha ripreso ad occuparsi nei più vari settori delle proprietà terapeutiche di questo metallo, confermando anche con nuovi metodi i risultati e le esperienze del passato.
L’impiego dell’argento colloidale è stato sperimentato in varie malattie, fra cui numerosi disturbi agli occhi, alle vie respiratorie, alla pelle, all’apparato locomotore e al sistema nervoso. Se si pensa che un antibiotico o un antimicotico ad ampio spettro è sempre in grado di uccidere solo una parte degli agenti patogeni e può facilmente dare origine a resistenze, l’uso dell’argento rappresenta un enorme vantaggio. Un antibiotico agisce solo contro una piccola quantità di agenti patogeni diversi e mai contro i virus. Inoltre l’argento colloidale è praticamente privo di effetti collaterali, mentre le sostanze chimiche ne possono avere molti e anche gravi.
L’argento colloidale può essere usato nella terapia ma anche nella prevenzione delle malattie, dato che sostiene e alleggerisce il sistema immunitario.
Qui di seguito illustreremo alcuni esempi delle numerose malattie citate nella letteratura medica che vengono o sono state curate con l’argento colloidale.
Alla base del principio della medicazione delle ferite con impacchi o cerotti d’argento c’è il medesimo principio su cui si fonda la medicazione con l’argento colloidale. Oltre alla sulfadiazina d’argento, oggi vengono usate soprattutto compresse e fasciature che rilasciano ioni argento.
Oltre a svolgere un’azione antinfiammatoria, gli ioni argento favoriscono la formazione di nuovo tessuto epiteliale e accelerano la cicatrizzazione. Nella fase iniziale della guarigione il tessuto ferito assorbe più argento che in quelle successive, probabilmente perché il tessuto sano (epitelio) costituisce una parziale barriera per l’argento. La sua azione qui è dunque doppia, dato che la protezione dalle infezioni dopo un’ustione è di estrema importanza. Probabilmente l’argento colloidale agevola la produzione di cellule indifferenziate destinate a sostituire quelle invecchiate o danneggiate. È verosimile che questo accada per via di un’influenza positiva esercitata dagli ioni argento sulla morte cellulare programmata (apoptosi).
Già dal 1900 circa la lamina ricavata dall’argento sterile viene spesso impiegata nella medicazione delle ferite. In tal modo si evitano eccessive perdite di liquido e si agevola la formazione di nuovo tessuto. Ma in caso di ustioni e scottature prodotte da un liquido bollente è inoltre fondamentale prevenire le infezioni da agenti patogeni, e anche qui l’argento in lamina o in forma colloidale fornisce un importante contributo. È stato il dott. William Halstead (1852–1922), uno dei padri della chirurgia moderna, a rendere popolare l’uso della lamina d’argento nella medicazione. Questo principio è stato sfruttato intensamente fino alla Seconda guerra mondiale, dopo di che ha ceduto il passo alla marcia trionfale degli antibiotici, ma da qualche anno sta vivendo una rinascita sotto forma di compresse e cerotti rivestiti d’argento.
La malattia di Lyme (eritema cronico migrante) fu descritta per la prima volta a Lyme, una località americana. Viene trasmessa perlopiù dalle zecche ed è causata da un batterio, la spirocheta Bordelia burgdorferi. Nel corso della malattia possono manifestarsi sintomi cardiaci e neurologici, e le articolazioni maggiori possono essere colpite da artrite. Courtenay [1997] sottolinea che una terapia a base di argento colloidale della durata di tre o quattro settimane ha eliminato i sintomi nei pazienti curati inutilmente per tre o più anni con diversi antibiotici. Non cercate mai di curare malattie gravi di vostra iniziativa, ma affidatevi a un medico o a un naturopata di provata esperienza. Prima o poi a quasi tutti capita di essere colpiti da una dermatomicosi. Si tratta di infezioni, anche molto fastidiose, causate da vari funghi; spesso sono accompagnate da prurito, arrossamenti o perfino da dolorose screpolature della cute (ragadi). In molti casi le dermatomicosi rappresentano un grosso problema sia di salute che estetico per le persone che ne sono affette. In genere la terapia tradizionale ha tempi molto lunghi e sovente si verificano delle ricadute. Courtenay riferisce che in caso di applicazione locale di argento colloidale i sintomi si risolvono già nel giro di due o tre giorni.
La psoriasi è una malattia a predisposizione ereditaria ritenuta incurabile. Si tratta di una patologia estremamente fastidiosa, anche sul piano psichico, che può essere scatenata da vari fattori. Si manifesta con un’intensa formazione di placche squamose, specialmente sui gomiti, sulle ginocchia, sul cuoio capelluto, sulle palme delle mani, sulle piante dei piedi e nelle pieghe, ma può anche interessare tutto il corpo. Courtenay descrive come, grazie all’uso dell’argento colloidale, già dopo tre settimane la pelle ricresca normale, ma aggiunge che la terapia può durare dai tre ai diciotto mesi, a seconda del trattamento preliminare.
Anche le infiammazioni orali sono molto diffuse; possono colpire le gengive, la lingua o le guance e avere varie cause. Inoltre sono molto dolorose e fastidiose e possono perfino rendere difficile parlare o mangiare. Si riferisce che i soggetti colpiti da queste infiammazioni sono guariti molto in fretta grazie all’argento colloidale.
L’herpes simplex viene scatenato da un virus e si manifesta con la continua formazione di vescicole localmente delimitate e fittamente raggruppate. A seconda della regione interessata, si parla di herpes facciale, labiale, nasale, boccale o genitale. Spesso i sintomi insorgono perché il soggetto si trova in una situazione stressante. I primi segnali di un attacco di herpes sono il prurito e la sensibilità al dolore della parte interessata, dopo di che si formano le fastidiose vescicole. Secondo Courtenay nel la maggior parte dei casi l’applicazione topica di argento colloidale fin dalla prima comparsa dei sintomi è in grado di impedire la formazione delle vescicole. Se però compaiono lo stesso, perlopiù sono meno fastidiose di quelle su cui non si è intervenuti immediatamente. Anche per l’herpes zoster, un’altra malattia virale nota come fuoco di S. Antonio e potenzialmente molto dolorosa, vengono descritti i successi ottenuti con l’impiego dell’argento colloidale.
Nell’ambito dell’appello lanciato dalla FDA affinché venga presa posizione nei confronti dell’argento colloidale è stato presentato anche l’interessante contributo di un medico relativo alla cura dell’iperplasia prostatica benigna.
Estratto dal libro di Josef Pies, Uso terapeutico dell’argento colloidale. Prezioso antibiotico naturale
Per questo prodotto, dopo un’ attenta e minuziosa ricerca in termini di sicurezza e qualità/prezzo, abbiamo scelto e ti consigliamo l’acquisto presso l’azienda Santè Naturels® che è leader in Europa nella produzione e distribuzione di tutta la gamma dei prodotti colloidali che comprende argento colloidale, oro colloidale, rame colloidale, silicio colloidale e zinco colloidale, ognuno di essi con le proprie particolari proprietà. La particella del loro Argento Colloidale misura solo 0,6213 nm, ineguagliabile per dimensione ridotta, nel mondo.
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