Riesci ad osservarti? Stai camminando nel sentiero che porta alla consapevolezza di te stesso o sei su quello che conduce soltanto a degli inconsapevoli consensi? Riesci a percepire tangibilmente il tuo condizionamento e a vedere la tua struttura mentale? Comprendi l’essenza di quello che significa essere liberi da ogni forma di influenza culturale, sociale e religiosa? Sai essere un semplice spettatore del fluire dei tuoi pensieri? In che modo fluisce il nostro pensiero? Siamo noi a generarlo o c’è qualcuno che lo induce? Sei capace di osservarti dentro e fuori la cortina? Dentro e fuori i recinti in cui ti trovi? Riesci a penetrare nelle differenze di pensiero? Nei pensieri opposti? Ne palpi le essenze? Riesci a sentirti attraverso gli occhi del tuo interlocutore? Del tuo nemico?
Sei sicuro che sia davvero un nemico?
La strada verso la consapevolezza, verso l’illuminazione, non sta nel trovare le risposte, ma nel porsi quelle domande che non hanno risposte ne possono averle. Perchè nessuna risposta è in grado di supportarle ne di contenerle. Queste sono “le domande” e rimarranno le domande. Esse ci permettono di fluire nell’incessante ricerca, nella riflessione, nel continuo moto dell’evolversi che mai si deve arrestare, che mai si deve interrompere.
E’ importante comprendere in ogni fase della nostra misteriosa vita gli elementi che ne distinguono e ne caratterizzano le impronte di fondo. Ogni singolo distinto elemento nell’esperienza materiale, anche quello che sembra il più insignificante, possiede delle risonanze significative nel nostro percorso evolutivo. Tutto ciò che è contenuto nel nostro tessuto emozionale: l’affetto, l’agitazione, la trepidazione, la paura, il freddo, la compassione, il dolore, ecc…lascia la propria impronta, dei nodi, dei segni indelebili che caratterizzeranno quel percorso personale verso una rotta ben distinta e di cui dobbiamo avere anche una distinta e personale consapevolezza ai fini di un’esistenza, di un evoluzione che deve favorire uno stato crescente non solo di benessere, ma anche di salute psicofisica.
Se ignoriamo quei “segnali” ignoreremo la ragione profonda e il senso stesso delle cose, quella verità superiore che vuole condurci verso il prioritario percorso esistenziale, proprio quello per cui siamo nati. Diventa quindi imperativo orientarsi verso se stessi e imparare a percepire e riconoscere questi segnali, penetrando attraverso il significato di questi “campanelli interiori”. Acquistando la percezione delle illusioni che spesso ci rendono ciechi e prigionieri della gabbia che noi stessi ci siamo costruiti, acquisteremo maggior consapevolezza. In questo modo potremo magari iniziare ad osservare “dentro” le cose, nei singoli eventi che hanno luce propria rivelando sempre più chiaramente e più consapevolmente l’autentica e primordiale natura dell’essenza delle cose stesse e comprenderemo il meraviglioso e misterioso interagire delle vite che si intrecciano le una alle altre, armonizzandole.
Guardare in faccia la propria paura e dialogare con lei onestamente…accorgersi che può trasformarsi in una grande alleata tracciando dei limiti a favore della prudenza…liberarsi dalla bramosia e del senso di possedimento distruttivi oltre ogni immaginazione…ammirare affascinati quello splendido mistero che è quella cosa che conosciamo come vita…scandagliare consapevolmente quel percorso misterioso che conduce verso ciò che chiamiamo morte… ponderare ogni azione e ogni pensiero…scavare incessantemente verso il fine ultimo delle sofferenze…giungere nelle profondità del senso degli opposti.. dell’incessante rincorrersi degli eventi e di cosa generano…l’enorme difficoltà nella comprensione sulle cause delle accettazioni passive…del prevaricare…dell’irragionevolezza nell’agire… consapevolezza della fugacità del tempo…la transitorietà…la maturità mentale e spirituale di saper leggere tra le righe fino a comprendere la lingua nell’espressione di ogni contesto culturale. Opporsi all’inevitabile fluire degli eventi, pur non volendo, genera come risultato malessere e irrobustimento di quella prigione mentale in cui già ci troviamo. Focalizzare e poi acquistare coscienza di quella prigione mentale, può aprire le porte a nuovi e vastissimi orizzonti assolutamente inesplorati.
Abbandonarsi a quel fiume che è la vita fluendo naturalmente in essa, oltre ad accrescere enormemente il nostro livello di consapevolezza, genera uno stato di tangibile benessere nella nostra vita e in quella di chi ci circonda. Assaporare l’insostituibile gusto di essere in armonia con il tutto e viverci dentro.
Le stelle di giorno non si vedono, ma esistono. Puoi vederle soltanto la notte, nell’oscurità.
E più l’oscurità è fitta, più esse risplendono.
Sono proprio le tenebre che consentono alle stelle di risplendere in tutta la loro luce.
Come potresti dunque affermare che sono nemiche delle stelle?
Le risaltano e le nutrono.
Non separare dunque cattivi e buoni, male e bene, brutto e bello, oscuro e luminoso perché fanno parte di un’unica esistenza.
L’una conferma l’esistenza e la natura dell’altra.
Non credermi, ma riflettici!
(PRIMA di avviare i video RICORDA di stoppare la MUSICA della pagina dal pulsante PLAY/PAUSE in alto a sinistra).
Comments are closed.